Giro d’Italia 2019, la situazione dei big al via: da Dumoulin a Nibali, parterre sempre più ricco
Il Giro d’Italia 2019 si preannuncia ancora una volta ricco di campioni. Se inizialmente in molti sembravano quest’anno destinati a scegliere il Tour de France a discapito della Corsa Rosa, con il passare delle settimane è emerso l’apprezzamento del percorso da parte di molti big, che hanno annunciato la propria intenzione di essere al via di Bologna. La presenza di tre cronometro, ma mosse, e di un tracciato ricco di insidie e montagne ha convinto i corridori, preannunciando una sfida di alto livello malgrado alcune assenze comunque importanti come quelle di Chris Froome (Sky) e Nairo Quintana (Movistar). A loro si sono aggiunti inoltre con il tempo anche alcuni corridori come Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e probabilmente Geraint Thomas (Sky).
Fanno invece da contraltare le presenze annunciate di alcuni uomini inattesi come Tom Dumoulin (Team Sunweb), che inizialmente sembrava intenzionato a concentrarsi su una Grande Boucle a questo punto meno certa ma ha scelto il tracciato a lui più adatto disegnato da RCS Sport, oppure il nostro Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), che dopo una lunga incertezza ha fatto della Corsa Rosa il grande obiettivo stagionale, pur con l’intenzione di prendere poi parte a luglio anche alla corsa transalpina. Stesso percorso per Mikel Landa, ormai certa punta di lancia di una Movistar di altissimo livello in cui ci sarà anche l’iridato Alejandro Valverde con la promessa Richard Carapaz che ha già preannunciato di prepararsi appositamente.
Vanno senza dubbio inseriti nel novero dei possibili pretendenti al successo finale due grandi protagonisti della scorsa edizione. Simon Yates (Mitchelton-Scott) è intenzionato a cercare il riscatto chiudendo quel cerchio che nel 2018, dopo tre vittorie di tappa e un crollo inatteso a 72 ore dall’epilogo di Roma, non ha completato la propria parabola vincente. È invece chiamato a completare il percorso da piazzato a vincente Miguel Angel Lopez (Astana), Maglia Bianca e terzo classificato un anno fa che si schiererà al via da capitano unico della formazione kazaka e forte del podio centrato anche alla Vuelta.
Oscilla tra ricerca della consacrazione e brama di riscatto la presenza della Bora-Hansgrohe. Al via ci saranno infatti certamente Davide Formolo, atteso al definitivo salto di qualità dopo i due decimi posti centrati nelle ultime due edizioni, e Rafal Majka. Il polacco sarà la solita mina vagante in gruppo e ad oggi, sulla scorta di una stagione in cui ha bucato l’appuntamento con entrambi i GT (Tour e Vuelta) ai quali ha preso parte senza riuscire né a curare la classifica né a centrare successi di tappa, è difficile prevedere se la sua presenza sarà finalizzata alla ricerca di un piazzamento nella generale, di traguardi parziali o della Maglia Azzurra.
Torna a misurarsi sulle strade del Belpaese anche Ilnur Zakarin (Katusha). Il russo, che nel 2016 cadde rovinosamente a due tappe dall’epilogo e in piena corsa per il podio e l’anno seguente fu quinto, deve rialzare la testa dopo il flop collezionato tra Francia e Spagna nel 2018. Il percorso ben si sposa con le sue caratteristiche e la squadra, con il velocista Marcel Kittel destinato al Tour de France, dovrebbe essere interamente a sua disposizione. Tra chi è chiamato a risollevare un’annata negativa, risolti i problemi fisici che lo hanno limitato negli ultimi due anni anche Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) guarda con curiosità a un appuntamento in cui, per la prima volta, potrebbe esplorare a fondo i propri limiti sulle tre settimane prima di concentrarsi, eventualmente, sulle vittorie di tappa. Primo capitano della formazione statunitense sarà tuttavia l’esperto Bauke Mollema, che ha annunciato di voler fare della Corsa Rosa il suo grande obiettivo prima di presentarsi da gregario di lusso al Tour.
A spostare l’ago della bilancia potrebbero essere le scelte delle due squadre che hanno monopolizzato la scorsa edizione della Grande Boucle. Orfano di entrambi gli uomini saliti sull’ultimo podio di Parigi (anche se per Geraint Thomas sembra essersi aperto uno spiraglio), il Team Sky ha già preso atto della volontà di Gianni Moscon di testare a fondo la propria tenuta in un GT. Offre tuttavia garanzie maggiori il colombiano Egan Bernal, che ha confermato la sua presenza diventando automaticamente tra i più seri candidati alla rosa finale. Interessante sarà anche il Team Jumbo – Visma, che ha sostanzialmente già scelto la sua intera selezione, sostanzialmente costruita attorno al sempre più affidabile Primoz Roglic, a sua volta tra i massimi pretendenti alla vittoria finale per quanto mostrato lo scorso luglio.
Senza l’uomo di riferimento sarà invece la Ag2r La Mondiale, che lascerà Romain Bardet puntare al Tour de France portando comunque due discreti outsider come Tony Gallopin e Alexis Vuillermoz, che potrebbero rivelarsi pedine interessanti per puntare ad un buon piazzamento nella generale, oltre che alle vittorie di tappa. A caccia di successi parziali andrà anche il CCC Team, che ha già annunciato l’assenza di corridori per la classifica generale, portando pedine come Amaro Antunes, Laurens Ten Dam e Simon Geschke per giocarsi le proprie carte.
Destino simile sembra destinata la Groupama – FDJ, che non avrà il suo faro Thibaut Pinot (intenzionato a mettersi in mostra sulle strade di casa dopo anni in cui ha invece favorito la Corsa Rosa), pur potendo comunque portare alcune pedine interessanti delle quali si attendono al momento conferme, anche se l’obiettivo primario saranno probabilmente i successi parziali con Arnaud Démare. Stesso discorso anche per la Lotto Soudal della quale farà sicuramente parte un attaccante nato come Thomas De Gendt, intenzionato quest’anno a riprendere la linea tracciata dal compagno Adam Hansen. La squadra belga punterà anche sulla velocità di Caleb Ewan.
Al momento sono inoltre da capire le intenzioni definitive della Deceuninck – QuickStep, che potrebbe presentarsi con una squadra sostanzialmente costruita attorno ad Elia Viviani, dando comunque nuovamente spazio ad un corridore come Bob Jungels che delle crono potrebbe fare tesoro (mentre invece Enric Mas è già destinato al Tour a lui più adatto), così come della Dimension Data, in cui Ben O’Connor ha fatto sapere di voler prendere la sua rivincita dopo lo sfortunato ritiro della passata stagione, mentre si attende la decisione di Louis Meintjes.
Prendono forma anche le decisioni di EF – Drapac e UAE Team Emirates, squadre che potrebbero avere un peso specifico non indifferente visti i capitani schierabili: Rigoberto Uran e Mike Woods per gli statunitensi; Fabio Aru, Sergio Henao e Daniel Martin per gli emiratini. Almeno un big per selezione ci dovrebbe essere, con l’ex campione italiano che ha confermato finalmente la sua presenza che sembrava inizialmente praticamente certa, pur avendo lui stesso ha ammesso che il Tour è più adatto alle sue caratteristiche, rendendo la startlist attesa sempre più ricca. Tra gli statunitensi non c’è ancora ufficialità, ma con il colombiano nuovamente diretto alla Grande Boucle, pur con un percorso forse a lui favorevole in Italia, il canadese dovrebbe guidare il team sulle nostre strade.
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C’è già qualche indiscrezione riguardo ai velocisti presenti oltre ad Ackermann?
Attualmente i velocisti sembrano indirizzati soprattutto sul Tour de France, anche per l’impossibilità di indossare la maglia di leader. Quasi certa al momento la presenza di Arnaud Démare.